Articolo rubrica Troll show

Come vi raccontavo nel mio post precedente, sono moderatrice del gruppo Facebook "TB girls"; tra le attività presenti nel gruppo, curo la rubrica "Troll show" che tratta di moda, arte, libri, cinema ed altre amenità. La particolarità della rubrica è quella di accostare il mondo Trollbeads al resto delle arti, ogni articolo infatti è corredato da fotografie di bracciali o collane ispirati al personaggio di cui vado a narrare.
Il 31 marzo è uscito il mio nuovo articolo per la rubrica dedicato a Vincent van Gogh.
Lo allego qui ⬇️ Buona lettura ;-)

Ieri, 30 marzo, è stato l'anniversario della nascita di Vincent Van Gogh, nascita avvenuta nel 1853, ovvero 166 anni fa.
Per questo motivo nella mia rubrica Troll Show di questo mese, narro di lui attraverso qualche cenno e, come sempre, attraverso il mio punto di vista.

Vincent Willem Van Gogh nasce il 30 marzo 1853 a Groot-Zundert, secondogenito rispetto ad un fratello omonimo, nato morto esattamente un anno prima. Questa coincidenza di date e morte e vita, di omonimia, concorre ad alimentare i suoi turbamenti.
La sua infanzia e la sua giovinezza travagliate, segnano le sue opere ed alterna periodi di crisi a periodi di lucidità.
Dal 1880 si dedica prevalentemente alla pittura ed in soli dieci anni realizza alcuni fra i capolavori più famosi d'arte moderna.
La sua vita sembra essere un naufragio, la società (dell'epoca) da' importanza a cose che lui non riesce a soddisfare: farsi una famiglia, provvedere al proprio sostentamento, avere rapporti umani.
In verità lui ci prova.
Si dichiara alla sua innamorata chiedendole la mano.
Dipinge con la speranza di ricavare anche un introito per il proprio sostentamento.
Ambisce a creare una "casa di artisti" e di conseguenza una serie di relazioni d'amicizia e di condivisione dei propri operati.
Purtroppo però nessuno di questi intenti ha successo.
Così, a fronte di queste mancanze, il suo modo per sopperirvi è la sua stessa arte.
Il mondo gli riserva ostilità, cerca di comprenderlo attraverso il suo sguardo capace di cogliere dettagli della vita quotidiana, delle persone, della natura ma non riesce a dargli il giusto tributo.
A guardarlo con gli occhi di oggi, sembrerebbe semplicemente un animo inquieto e profondamente introspettivo che ha trovato nel dipingere il suo modo per farsi comprendere.
E noi lo comprendiamo benissimo perché, ammirando le sue tele, si avverte tutto il pathos, la sofferenza, l'amore, il rispetto che provava. 
Credo sia impossibile rimanere indifferenti davanti ai "Mangiatori di patate", gente semplice a cui ha conferito dignità, intenti nel gesto di cibarsi di ciò che avevano coltivato loro stessi.
Oppure davanti alla "Notte stellata", dove il cielo sembra incantare ed avvolgere chi lo osserva, rimandando ad un senso di nostalgia per tutti i sogni infranti, le luci delle case accese, dove lo immagino aver gettato uno sguardo non senza un briciolo di rimpianto.
Nella sua breve vita ha comunque vissuto intensamente e ci saranno due cose che gli doneranno sollievo durante i suoi travagli: i colori sulla tela e la corrispondenza col fratello Theo, con cui aveva un grande amore fraterno.
Muore ad Auvers-sur-Oise il 29 luglio 1890 a soli 37 anni.
Van Gogh, autore di oltre ottocento dipinti e mille disegni, geniale ed incompreso in vita, dopo la sua morte ha influenzato l'arte del XX secolo.

Oserei dire che ha influenzato un poco anche la mia vita.
Mia nonna Iolanda, possedeva una stampa, appesa nel proprio salotto, a riproduzione di un quadro raffigurante un uomo con una benda intorno al volto.
Da piccola, la osservavo sempre in un misto di timore e curiosità.
La curiosità fortunatamente ha prevalso e, in età più adulta, mi ha spinta a cercare notizie su chi aveva dipinto quel volto.
Altro non si trattava che dell' "Autoritratto con capo bendato" di Vincent Van Gogh.
Da allora la passione per l'artista è cresciuta insieme a me ed il dipinto che negli anni ho imparato ad amare di più, è uno dei suoi ultimi lavori: "Campo di grano con volo di corvi".
Il contrasto tra il giallo del grano ed il blu del cielo in tempesta, sono un poco come una metafora, la vita contro la morte imminente, il volo dei corvi come il presagio di qualcosa che se ne va.

Ho così cercato di rappresentare questo dipinto attraverso il bracciale che ho composto, scegliendo, tra i beads in vetro e le pietre, colori presenti nel quadro e scegliendo, tra i beads in argento, elementi presenti nella sua vita e che rimandano ai paesi dove ha vissuto, Olanda e Francia. 

E voi? Amate questo artista? Gli avete dedicato un bracciale?
Se le risposte sono affermative…raccontateci quale è il dipinto che preferite e mostrateci in foto i vostri bracciali 😉

- Elena Calanca -

Beads:
Tulipano (LE per l'Olanda, ritirato, designer: Søren Nielsen); Pietra d'Oro Blu (ritirato, designer: Lise Aagaard); Lapislazzuli (LE, ritirato, designer: Lise Aagaard); Lapislazzuli (designer: Lise Aagaard); Perla Bianca (Lise aagaard); Casa Olandese (LE, designer: Kim Buck); Bolle Nere (ritirato, designer: Lise Aagaard); Uccello (ritirato, designer: Søren Nielsen); Prisma Blu (designer: Lise Aagaard); Prisma Giallo Chiaro (designer: Lise Aagaard); Amici per Sempre (dal People's Bead 2013, designer: Luisa Esposito); Onice Nero (designer: Lise Aagaard); Opale di Fuoco (ritirato, designer: Lise Aagaard); Van Gogh (LE dal WT Olanda, designer: Tomas Cenius); Unico (designer: Lise Aagard); Oro Baltico (LE dal WT Lituania, designer: Lise Aagaard); Avventurina (ritirata, designer: Lise Aagard); Casa Dolce Casa (designer: Kim Buck).
Chiusura:
Nodo di Freia (designer: Søren Nielsen).

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