La mia recensione sul Giro d'Italia Trollbeads

Da pochi giorni è uscita la quarta tappa del Giro d'Italia Trollbeads.
Mi sono dunque recata in gioielleria per vedere da vicino i nuovi beads e poterli recensire per voi.
"Giro d'Italia": cosa significa nello specifico?
Ogni regione viene rappresentata attraverso un bead d'argento che ne racchiude la simbologia toccando le arti e la cucina.

In questa tappa le regioni da "esplorare" sono Umbria, Calabria, Basilicata e Sicilia.




Trollbeads ha affidato alla designer Louise Rimpler il compito, non facile, di raffigurare in un unico bead ciò che meglio rappresenta ogni regione.
Ho scritto "non facile" perché in un oggetto di ridotte dimensioni, riuscire a combinare differenti simbologie, pur mantenendo una certa armonia e preservandone proporzioni e somiglianze, è davvero un arduo lavoro.
A mio parere, la designer è riuscita a centrare l'obiettivo.
I beads sono caratterizzati da una forte connotazione stilistica, quindi facilmente riconoscibile la mano dell'artista stessa, che cerca di rispettare la storia e le peculiarità di ogni regione, con l'intento di creare un souvenir per chiunque abbia occasione di visitarle, aggiungendo così ai propri gioielli componibili un ricordo di viaggio.

Probabilmente alcuni di voi avranno già avuto modo di apprezzare le precedenti uscite o, viceversa, di riscontrare, sempre dalle precedenti uscite, che i beads non rispecchiano appieno le aspettative. Alcuni dettagli, alcuni monumenti magari non sono stati riprodotti fedelmente e questo può aver suscitato una nota di scoramento nell'acquisto.
Dopotutto teniamo sempre a mente che "de gustibus" ma, pur nel rispetto di questa massima, mi sento di spezzare una lancia in favore della designer perché il lavoro commissionato presenta  delle indubbie difficoltà che, sempre a mio parere, ha comunque valicato egregiamente.

Proviamo ora ad addentrarci un poco in ognuno di questi quattro beads.

 



UMBRIA MIA
I simboli scelti da Trollbeads per rappresentare questa regione sono: la Basilica di San Francesco d'Assisi, la maschera carnevalesca "Bartoccio" gioviale personaggio seicentesco perugino e gli "Strangozzi", antica pasta lunga a lavorazione artigianale.

Il bead nella parte che io reputo "frontale", presenta la Basilica e trovo che sia ben stilizzata e realizzata; nella parte posteriore invece si trova Bartoccio, il rubicondo perugino con bastone e violino, anch'esso ben rappresentato.
Nella parte sottostante del bead, ossia alla base, è possibile vedere gli Strangozzi, la pasta tipica umbra. Questi ultimi, senza una attenta osservazione, è più difficile individuarli.
Dei quattro, questo è l'unico bead che può essere infilato solamente in orizzontale sul bracciale, in quanto presenta i fori di ingresso solamente alla estremità superiore ed inferiore.

CALABRIA MIA
I simboli prescelti per questa regione sono: i Bronzi di Riace, la maschera carnevalesca"Giangurgolo", buffo personaggio del XVI secolo ed i "Maccaruni", pasta tipica calabrese.

Il bead frontalmente vede raffigurato il volto di uno dei Bronzi di Riace, a mio parere notevolmente ben fatto; posteriormente invece è raffigurata la maschera carnevalesca Giangurgolo dal caratteristico grosso naso e dalla spada. Anche qui la pasta, ossia i Maccaruni, non è di facile individuazione a colpo d'occhio ma, osservando più attentamente, si potranno notare al fianco del volto del Bronzo di Riace.
Il bead può essere infilato sia orizzontalmente che verticalmente.




BASILICATA MIA
Trollbeads per questa regione ha scelto i seguenti simboli: I Sassi di Matera, la maschera carnevalesca "Rumita", ossia l'eremita col bastone ricoperto di edera e gli "Strascinati", pasta fresca tipica della tradizione lucana.

Il bead, nella parte anteriore, riproduce il nucleo urbano di Matera, con le caratteristiche scalinate, direi ben interpretato e riprodotto; posteriormente invece viene rappresentata la maschera del Rumita attraverso la sua mano che afferra il bastone e l'edera che lo riveste. A prima vista le foglie appaiono somiglianti, così come risulta ben riconoscibile la mano ed il bastone. Anche in questo caso la pasta tipica Strascinati la si trova nella parte sottostante del bead, a mio parere poco riconoscibile.
Il bead può essere indossato sia orizzontalmente che verticalmente.

SICILIA MIA
I simboli di questa regione sono: il Teatro di Taormina, la golosa e beffarda maschera "Beppe Nappa" ed infine le "Busiate", tipica pasta trapanese.

Nel fronte il bead raffigura il Teatro di Taormina e qui ho constatato difficoltà nel riconoscerlo se non fosse stato per la descrizione. Nel posteriore invece è raffigurata la maschera di Beppe Nappa con il colletto a gorgiera. La pasta Busiate, a forma elicoidale, la si trova anche in questo bead sulla parte sottostante, sicuramente, tra le quattro regioni, quella realizzata meglio.
Il bead può essere infilato a bracciale nei due modi, verticalmente oppure orizzontalmente.

 
Ritengo i beads di queste quattro regioni sommariamente ben espressi, considerando sempre la difficoltà di tradurre e sintetizzare le simbologie in oggetti di piccole dimensioni.
Il bead che preferisco è UMBRIA MIA seguito da CALABRIA MIA e BASILICATA MIA.
SICILIA MIA, pur essendo nel complesso un bead interessante, trovo abbia una forma troppo larga e il Teatro poco riconoscibile.

I quattro beads vanno così ad unirsi alle precedenti tappe: Veneto Mio, Sardegna Mia, Friuli Venezia Giulia Mio, Lazio Mio, Toscana Mia, Emilia Romagna Mia, Piemonte Mio, Campania Mia, Molise Mio, Lombardia Mia, Marche Mie, Puglia Mia.
Il costo di ogni beads è di €65.

Sicuramente un progetto ambizioso da parte di Trollbeads ma che pone in risalto la passione per il nostro Paese e le nostre amate regioni, ognuna caratterizzata da differenti peculiarità e territorio.




Addentriamoci dunque un poco sulle caratteristiche riguardo i simboli scelti dal brand danese per ogni regione.

UMBRIA MIA

La Basilica di San Francesco d'Assisi
Riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, la basilica venne costruita, nel 1228, sotto la direzione del vicario Elia, frate ed architetto, con l'intento di custodire le spoglie del santo. La facciata presenta chiari richiami al gotico francese a parte il rosone ed il campanile dall'aspetto prettamente umbro. Una delle particolarità è la pietra con cui fu costruita, il Subasio, che di giorno alla luce del sole si tinge di rosa, mentre nelle notti di luna piena si tinge di bianco.

Bartoccio
Maschera tipica del carnevale perugino, contadino rozzo ma sagace, gioviale e saggio, interseca le sue vicende familiari con la storia della città, lanciando sferzanti ed irriverenti attacchi alla classe politica. Divengono dunque famose le sue "bartocciate", ossia satira e denuncia sociale tradotte in scritti anonimi da lanciare tra la folla durante il carnevale.
Si presenta vestito con una giacca verde ed un gilet rosso, calzoni di velluto marroni e scarpe eleganti; tra le mani un bastone detto "radicione" ed un violino che utilizzava decantando le sue bartocciate.

Gli Strangozzi
Tipica pasta lunga a sezione rettangolare del comprensorio Folignate-Spoletino. Il nome deriva dalle stringhe di cuoio utilizzate per strangolare i preti in segno di rivolta contro lo stato pontificio dell'epoca.
La ricetta classica è al tartufo nero di Norcia ma esistono varianti al sugo di pomodoro piccante, ai funghi porcini, agli asparagi, a fave e pancetta o salsiccia.


CALABRIA MIA

I Bronzi di Riace
Le due statue vennero rinvenute dai fondali marini calabresi nel 1972. Nominate "Bronzo A" e "Bronzo B", ossia "il giovane" oplita e "il vecchio" guerriero, sono alte rispettivamente m.1,98 e m.1,97. Opere originali del V sec. a. C. eseguite ad Argo nel Peloponneso, come dimostrato dall'esame delle terre di fusione eseguito dall'Istituto Centrale del Restauro di Roma.
I bronzi sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
NEL BEAD VIENE RAPPRESENTATO IL BRONZO "B", ovvero il vecchio guerriero a cui manca un occhio.

Giangurgolo
Tipica maschera calabrese, signorotto ricco, spavaldo e spaccone noto per la sua ingordigia, nel suo approccio con le donne però mette a freno questi aspetti per mostrarsi più erudito, finendo comunque sempre deriso soprattutto a causa del suo buffo aspetto dato da una maschera dal naso enorme.
L'abbigliamento è composto da un alto cappello a cono, da uno stretto corpetto e da pantaloni a sbuffo a righe gialle e rosse con appesa al fianco una spada smisurata.

I Maccaruni
Pasta di grano duro fatta a mano utilizzando un ferretto di sezione rotonda, mentre più anticamente veniva utilizzato il gonade, stelo legnoso di un fiore. Il nome deriva da maccherone. Solitamente conditi con sugo di pomodoro e carne di capra, manzo o maiale oppure con pomodoro e pesce o alla "ghiotta" con olive e capperi o crostacei e molluschi.

BASILICATA MIA

Sassi di Matera
Il nome "Sassi" identifica i due quartieri in cui è principalmente suddivisa la città: Civita e Piano. Attorno alla Civita si sviluppano il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso. Sasso Barisano prende il nome dalla sua posizione che è rivolta verso Bari; Sasso Caveoso prende il nome dalla città di Montescaglioso, nota in medioevo come Mons Caveous. In particolare è caratterizzato da abitazioni costruite una sopra l'altra e scavate all'interno del tufo.
Patrimonio dell'Unesco, quest'anno Matera è anche Capitale Europea della Cultura.
NEL BEAD VIENE RAPPRESENTATO IL SASSO CAVEOSO.

Il Rumita
Altri non è che un "uomo vegetale", un eremita silente ricoperto da foglie di edera, una sorta di albero vagante che l'ultima domenica prima del martedì grasso, gira per le strade del paese strusciando il "fruscio", un bastone con all'apice un ramo di pungitopo, in segno di buon auspicio e chi riceve la sua vista, in cambio dona qualcosa da mangiare o qualche moneta. Tipico del Carnevale di Satriano di Lucania.

Gli Strascinati
Tipica pasta lucana, viene realizzata trascinandola su di un piano con tre dita, dandole così la caratteristica forma che risulta simile alle orecchiette pugliesi ma più grandi ed aperti. Si possono aumentare il numero delle dita fino a otto, in questo modo si otterranno degli strascinati decisamente grandi.
Conditi con sugo di carne e selvaggina oppure vegetale con rape e broccoli.


SICILIA MIA

Teatro di Taormina
Teatro greco-romano realizzato dai greci nel III sec. a. C. in un punto panoramico della città da cui si ammira l'Etna ed il Mar Jonio.
Come dimensioni è secondo in Sicilia dopo quello di Siracusa. In età romana la porzione dedicata all'orchestra del teatro, fu trasformata in arena per i giochi dei gladiatori.
Il frontale presenta tre grandi aperture fiancheggiate da colonne e nicchie.

Beppe Nappa
Maschera originaria della città di Sciacca, il suo nome deriva dal diminutivo di Giuseppe e "nappa" che significa toppa. Goloso e sciocco, danza e salta in modo agile, si aggira soprattutto in cucina in modo sfaccendato, volto più che altro a soddisfare la sua insaziabile fame.
L'abbigliamento consiste in casacca e pantaloni ampi ed azzurri e da un cappellino di feltro bianco.

Le Busiate
Pasta lunga tipica di Trapani, viene realizzata attorcigliando le listarelle di pasta attorno ad un ferro da maglia, conferendo così la classica forma elicoidale. Condite con il pesto alla trapanese, pomodori, mandorle e pecorino.



E dopo avere compiuto un viaggio virtuale attraverso queste quattro regioni, non resta che andare a vedere dal vivo i beads dedicati che meritano comunque uno sguardo.
Curiosa di conoscere le vostre impressioni, attendo i vostri commenti. Sono certa che durante le vacanze estive molti di voi trascorreranno del tempo in alcune di queste regioni e, magari, deciderete di portarvi a casa un prezioso souvenir ;-)

A presto,

Elena




P.S.= Ringrazio Elena, della gioielleria Righi di Modena, per la disponibilità a lasciarmi comporre e fotografare.





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