Trollbeads: Un'icona del design di gioielli - il libro / Trollbeads: An icon of jewelry design - the book

Come molti di voi probabilmente sanno già, sono moderatrice del gruppo Facebook "TB girls" insieme alle amministratrici Alessandra Rossetti e Sara Simone, gruppo interamente dedicato al mondo Trollbeads.

Nel 2018 e nel 2019 abbiamo dato vita a svariate rubriche, con lo scopo di parlare un poco del mondo dei beads attraverso vari temi.

Vorrei riprendere le fila di una delle rubriche che ho curato, "Libriamo", puntando il focus verso pubblicazioni che riguardano Trollbeads ma non soltanto.

Inizio quindi dal primo articolo (ora arricchito e tradotto anche in inglese) che all'epoca dedicai al volume "Un'icona del design di gioielli", ossia la storia della grande famiglia Trollbeads. 

Il libro si presenta con copertina rigida in formato 30x30, 251 pagine, sovraccoperta in carta semitrasparente stampata con cerchi colorati a raffigurare i beads in vetro, contenente, a mo' di tasca, cartoncini con fotografie di beads, a creare una sovrapposizione di figure il cui insieme dona un aspetto grafico molto accattivante e contemporaneo.

Un volume sicuramente di pregio già nella sue veste, pregio mantenuto in impaginazione, nella scelta dei font e indubbiamente nei contenuti, suddivisi partendo dalla introduzione e in cinque capitoli: "La famiglia Trollbeads", "I designer", "I materiali", "Il successo", "Trollbeads da tutto il mondo".

Famiglia appunto, perché prima di tutto c'è stata la famiglia di origine di Jens, Søren, Per e Lise, capitanata da papà Svend e mamma Inga.

Tutto è iniziato qui, tra le mura di casa i quattro fratelli hanno potuto assorbire la passione per i lavori manuali e la creatività direttamente dai genitori.

Papà Svend, orafo, aprì un negozio nel centro di Copenhagen e fu uno dei primi orefici in Danimarca ad imparare e mettere in pratica la tecnica della "fusione centrifuga", tecnica volta a riprodurre i gioielli versando l'argento fuso direttamente in uno stampo in gesso che veniva fatto roteare ad alta velocità.

Mamma Inga invece amava stampare i tessuti ed era abile in tanti altri lavori manuali.

Ben presto crescendo, i quattro fratelli appassionandosi al lavoro del padre, trovarono posto al suo fianco e grazie alle loro idee il piccolo negozio orafo si trasformò in una azienda che oggi conta dipendenti e collaboratori intorno al mondo.

Il successo si deve ad una intuizione di Søren che, realizzando una sfera in argento da appendere ad un laccio di cuoio, come andava di moda negli anni settanta, decise di provare qualcosa di diverso, ossia "infilare" la sfera nel cordino creando due fori passanti.

Il primissimo bead, realizzato da Søren nel 1976, è "Facce", un argento sferico che si compone di ben sei facce di troll.

Nacque parallelamente l'idea di creare dei gioielli non fini a se stessi ma che potessero raccontare una storia e che soprattutto, come spiega Søren, possano essere reinterpretati di significato a seconda di chi li acquista.

Questa è sempre stata la mia filosofia, sin da quando mi approcciai a Trollbeads per la prima volta nel 2008. Non mi interessano più di tanto difatti i significati attribuiti dall'azienda ad ogni singolo bead, preferisco essere io stessa a trovarne uno nuovo, guardandolo ed ascoltandone le emozioni ed i rimandi, reinterpretandolo nella composizione di un bracciale a tema o semplicemente per dedicarlo a qualcuno.

Søren, che è sempre stato un accanito lettore, ha avuto modo di appassionarsi alle altre culture e di attingervi per creare i suoi primi beads, basti pensare al bead "Zanzibar" che riproduce gli intarsi delle porte di legno della città. 

Se Søren è l'"argentiere" di casa, Lise è colei che plasma il vetro.

Sua difatti l'intuizione di creare delle perle in vetro da abbinare agli argenti, per dare un tocco di colore alle composizioni e rendere il tutto ancora più prezioso.

Le sue creazioni sembrano quasi giochi di prestigio, effetti ottici volti a creare dei piccoli mondi dentro ogni perla, affinché noi fruitori possiamo restarne estasiati ed ammaliati. Il segreto è quello di lavorare "a strati", creando profondità e tridimensionalità.

Il bead che Lise ama di più è "Via Lattea": composta da un nucleo blu, da uno strato di argento in foglia (che fondendosi si raggruma formando tante micro sfere) e da uno strato di vetro trasparente, racchiude tutti i pregi del vetro e per Lise indossare Via Lattea significa ricordare quanto siamo piccoli al cospetto dell'immensità. Un bead molto poetico.

Jens, il fratello maggiore, esperto orefice che ha frequentato la medesima scuola del padre Svend, a differenza di Søren che è autodidatta, si occupa della fusione di tutti i prototipi.

Per, che viene considerato l'inventore di famiglia, ha ideato la macchina per perforare le perle d'acqua dolce ed ha sviluppato, insieme a Lise, il rivetto d'argento da introdurre nelle perle d'acqua dolce e nei vetri.

Gli anni passano e la famiglia si allarga e così entrano a far parte dell'azienda i figli ed i loro partner, dando così continuità ad una attività famigliare che ha saputo rinnovarsi di generazione in generazione. Questo è indubbiamente il punto di forza: lo stretto legame tra ognuno di loro che asseriscono incontrarsi tutti insieme almeno una volta al mese e spesso lo fanno nel ristorante di famiglia. Sì perché appassionati tutti di buona cucina, hanno deciso di intraprendere un progetto di ristorazione con il Tribeca NV a Copenhagen.

Il volume contiene bellissime fotografie della famiglia dagli albori ai giorni nostri, dei beads e della natura.

Oltre alle brevi storie dei fratelli Jens, Søren, Per e Lise, c'è un approfondimento sulle materie prime, sulle tecniche di alcune lavorazioni, sull'impegno sociale dell'azienda, su testimonianze di alcuni appassionati del marchio e un particolare approfondimento dedicato ad alcuni designers che hanno collaborato con Trollbeads quali: Jytte Kløve, Tomas Cenius, Eske Storm, Mette Saabye, Anders Martin Bruun e la vincitrice del primo People's Bead Suzanne Hopping.

Il libro "Un'icona del design di gioielli", pubblicato nel 2009, veniva venduto nel 2012 e a corredo il bead Quarzo Tormalinato, in Edizione Limitata.

All'epoca, reduce dai due terremoti che colpirono il paese dove abito, non potei acquistarlo ma a distanza di anni mi fu regalato il libro, che custodisco gelosamente.

Leggere della famiglia, dei materiali, dei collaboratori ed anche degli appassionati, è molto interessante, si parte dagli albori e si conclude con i fruitori finali, un modo esaustivo per chiudere un cerchio.

L'idea di realizzarlo è stata dell'editore danese Ehrhorn Hummerston, che ha voluto avvicinarsi a questa icona di gioielleria per scoprire come e perché vengono realizzati i "beads", non dimentichiamo infatti che Trollbeads è il brand che ha ideato per primo il gioiello componibile.

Una idea sviluppata molto bene, un volume interessante e di pregio che può essere piacevole anche per chi non conosce il marchio, anzi, può essere un modo per approcciarsi ad esso.

 

In quanto al bead "Facce"…veri "addicted" non possono non averlo ;-)

Buone letture!

A presto,

Elena

 

 

 

 

(© Vietata la copia e la riproduzione dei contenuti ed immagini in qualsiasi forma, da me non espressamente autorizzata)

 

 

 

 

 

ENGLISH
 
(I apologize if my translation is incorrect)

 

 

 

 Trollbeads: An icon of jewelry design - the book

 

 

 

As many of you probably already know, I am moderator of the Facebook group "TB girls" together with the administrators Alessandra Rossetti and Sara Simone, a group entirely dedicated to the world of Trollbeads.
In 2018 and 2019 we have created various columns, with the aim of talking a little bit of the world of beads through various themes.
I would like to resume the ranks of one of the columns I edited, "Libriamo", focusing on publications that concern Trollbeads but not only.
So I start from the first article (now enriched and also translated into English) that I dedicated at the time to the volume "An icon in jewelry design", that is the story of the great Trollbeads family.

The book comes with a hardcover in 30x30 format, 251 pages, semi-transparent paper jacket, printed with colored circles to represent the glass beads, containing, like a pocket, cards with photographs of beads, to create an overlap of figures which together gives a very captivating and contemporary graphic appearance.
A volume certainly of value already in its guise, value maintained in the layout, in the choice of fonts and undoubtedly in the contents, divided starting from the introduction and into five chapters: "The Trollbeads family", "The designers", "The materials", "Success","Trollbeads from around the world".

Family precisely, because first of all there was the family of origin of Jens, Søren, Per and Lise, led by father Svend and mother Inga.
It all started here, within the walls of the house the four brothers were able to absorb the passion for manual work and creativity directly from their parents.
Father Svend, goldsmith, opened a shop in the center of Copenhagen and was one of the first goldsmiths in Denmark to learn and put into practice the technique of "centrifugal casting", a technique aimed at reproducing jewels by pouring molten silver directly into a mold in plaster being spun at high speed.
Mother Inga, on the other hand, loved printing fabrics and was skilled in many other manual jobs.
Soon, growing up, the four brothers, becoming passionate about their father's work, found a place next to him and thanks to their ideas the small goldsmith shop was transformed into a company that today has employees and collaborators around the world.

The success is due to an intuition of Søren who, creating a silver sphere to hang on a leather lace, as was fashionable in the seventies, decided to try something different, that is to "thread" the sphere into the cord by creating two holes passersby.
The very first, made by Søren in 1976, is "Faces Bead", a spherical silver made up of six troll faces.
At the same time, the idea was born of creating jewels that are not ends in themselves but that could tell a story and that above all, as Søren explains, can be reinterpreted in meaning according to who buys them.
This has always been my philosophy, ever since I approached Trollbeads for the first time in 2008. In fact, I don't care too much about the meanings attributed by the company to every single bead, I prefer to be the one myself to find a new one by looking at it and listening to its emotions and references reinterpreting it in the composition of a themed bracelet or simply to dedicate it.
Søren, who has always been an avid reader, has had the opportunity to become passionate about other cultures and to draw on them to create his first beads, just think of the "Zanzibar" bead that reproduces the inlays of the city's wooden doors.

If Søren is the "silversmith" of the house, Lise is the one who shapes the glass.
In fact, she had the intuition to create glass beads to combine with silver, to give a touch of color to the compositions and make everything even more precious.
Her creations seem almost sleight of hand, optical effects aimed at creating small worlds inside each pearl, so that we users can be entranced and bewitched. The secret is to work "in layers", creating depth and three-dimensionality.
The bead that Lise loves the most is "Milky Way": made up of a blue core, a layer of silver leaf (which clumps together forming many micro spheres) and a layer of transparent glass, it contains all the qualities of glass and for Lise wearing Milky Way Bead means remembering how small we are in the face of immensity. A very poetic bead.

 

Jens, the elder brother, an expert goldsmith who attended the same school as his father, unlike Søren who is self-taught, deals with the fusion of all the prototypes.

 

Per, who is considered the inventor of the family, he devised the machine to pierce freshwater pearls and developed, together with Lise, the silver rivet to be introduced into freshwater pearls and glass.

The years pass and the family grows and so the children and their partners join the company, thus giving continuity to a family business that has been able to renew itself from generation to generation. This is undoubtedly the strong point: the close bond between each of them who claim they all meet together at least once a month and often do so in the family restaurant. Yes, because they are all passionate about good food, they have decided to undertake a catering project with Tribeca NV in Copenhagen.

The volume contains beautiful photographs of the family from the beginning to the present day, of the beads and of nature.
In addition to the short stories of the Jens brothers, Søren, Per and Lise, there is an in-depth study on raw materials, on the techniques of some processes, on the company's social commitment, on the testimonies of some fans of the brand and a particular in-depth study dedicated to some designers who have collaborated with Trollbeads such as: Jytte Kløve, Tomas Cenius, Eske Storm, Mette Saabye, Anders Martin Bruun and the winner of the first People's Bead Suzanne Hopping.

The book "An icon in jewellery design", published in 2009, was sold in 2012 and accompanied by the Tourmaline Quartz bead, in a Limited Edition. At the time, returning from the two earthquakes that hit the town where I live, I could not buy it but after many years I was given the book, which I jealously guard.
Reading about the family, materials, collaborators and even enthusiasts is very interesting, it starts from the beginning and ends with the final users, an exhaustive way to close a circle.

The idea of making it came from the Danish publisher Ehrhorn Hummerston, who wanted to approach this jewelry icon to find out how and why the "beads" are made, let's not forget that Trollbeads is the brand that first conceived the modular jewel.
A very well developed idea, an interesting book that can be pleasant to read even for those unfamiliar with the brand, indeed, it can be a way to approach it.

 

As for the "Faces Bead" ... real "addicted" can't not have it ;-)

Good reads!

Se you soon,

Elena

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